Sanificazione e disinfezione degli ambienti: cosa è cambiato a pandemia finita?

sanificazione e disinfezione degli ambienti

L’esperienza del COVID-19 ha modificato profondamente il concetto di sanificazione e disinfezione degli spazi in cui lavoriamo, viviamo e ci muoviamo, ponendo l’accento sull’importanza di disporre di ambienti salubri e sicuri, che sfavoriscono la diffusione di microrganismi potenzialmente nocivi. Fino a qualche tempo fa, la pulizia non era infatti solo importante, ma addirittura indispensabile per ridurre il rischio di contagio e mantenere aperte le varie attività commerciali.

Ora che la pandemia sembra essere rientrata, resta da capire se gli operatori di settore – ossia gli specialisti della pulizia professionale – abbiano scelto di mantenere inalterate le precedenti, dettagliate procedure di sanificazione o se, per contro, siano tornati alle “vecchie abitudini”. Lo scorso 5 maggio, infatti, l’OMS ha dichiarato ufficialmente terminata l’emergenza sanitaria internazionale che era stata proclamata il 30 gennaio del 2020. E sebbene numerose nazioni, Italia compresa, avessero già da qualche tempo allentato le proprie procedure di sicurezza, tale evento rappresenta comunque un punto fermo da non sottovalutare.

In questa fase successiva alla pandemia, sarà quindi molto interessante scoprire se il concetto stesso di pulizia, disinfezione e sanificazione sia cambiato in modo permanente, in particolar modo in contesti particolarmente delicati come gli ambienti in cui si preparano e somministrano gli alimenti.

Sanificazione post-pandemia: meno interesse per il COVID-19 ma più attenzione all’igiene

Soprattutto nel settore della ristorazione e, più in generale, dell’Ho.Re.Ca., pare ormai assodato un allentamento dell’attenzione al contenimento del Coronavirus – controbilanciata però da un generale aumento della sensibilità degli operatori di pulizia professionale rispetto alle tecniche e ai prodotti sanificanti, che in molti casi continuano ancora a essere impiegati al posto dei tradizionali detergenti.

La tendenza sembra interessare in particolar modo tutti gli esercizi che comportano un diretto contatto con il pubblico – si pensi ad esempio a bar, caffetterie e ristoranti – e nei quali, per forza di cose, sono presenti superfici “sensibili” come tavoli, sedie e banconi. La ragione di questo rinnovato approccio nei confronti delle operazioni di pulizia sarebbe legata soprattutto alla “cultura della sanificazione” sviluppata durante l’emergenza sanitaria, che continua a permanere favorendo l’impiego di prodotti specifici, per esempio ad azione battericida.

Non si tratta neppure di mero rispetto delle norme, poiché le linee guida emanate durante la pandemia da enti come l’INAIL e le misure normative precedentemente in atto non sono neppure più in vigore: dal 30 aprile 2022, è infatti stato abrogato l’obbligo dell’applicazione delle misure di contenimento del SARS-CoV-2 e, per i sei mesi successivi, si è assistito a un regime di discrezionalità. In termini pratici, questo significa che sono stati i singoli ristoratori (ma anche gli esercizi commerciali con elevato afflusso di utenti) a scegliere come tutelare i loro operatori e clienti.

I ristoratori in particolare, diversamente dagli operatori di pulizia, sembrerebbero comunque meno attenti alle procedure di sanificazione, sebbene non certo per disinteresse nei confronti dei loro clienti. In un Paese come l’Italia, in cui il settore dell’Hospitality è per sua natura orientato a esperienze conviviali e piacevoli, le misure di contenimento e prevenzione sono state vissute dagli esercenti come un onere, come un’esperienza privativa nei confronti del pubblico: per tale ragione, una volta abrogata la loro obbligatorietà, si è assistito in molti casi a un rapido ritorno alla normalità.

A ciò va sommata la percezione, da parte degli operatori di pulizia professionale e dei formatori in ambito igienico-sanitario, che nei ristoratori permanga una conoscenza ancora piuttosto superficiale del processo di sanificazione. Se, infatti, da un lato è pur vero che è oggi ben chiara la sostanziale differenza tra un comune detergente e un disinfettante, è altrettanto vero che dettagli più specifici ma non per questo meno importanti – come ad esempio il tempo di applicazione necessario a garantire un’efficace azione battericida del prodotto – non siano ugualmente noti.

In tal senso, rimane quindi molto importante un’azione di educazione che possa ovviare a tali carenze.

La formazione: fondamentale per i ristoratori (e non solo) attenti all’aspetto della sanificazione

In considerazione di quanto finora illustrato, i ristoratori e più in generale tutti gli esercenti particolarmente attenti alla tematica di igiene e sanificazione potrebbero trarre significativi vantaggi da momenti formativi dedicati.

I migliori risultati in termini di efficienza della misura igienica derivano infatti dall’applicazione di un sistema di gestione preciso, con responsabilità chiare e una rendicontazione accurata. Al contrario, procedure di autocontrollo semplificate potrebbero non essere sufficienti a garantire a dipendenti e clienti il più alto grado di pulizia.

Per tutti gli operatori del settore Ho.Re.Ca., è consigliata la collaborazione con specialisti della progettazione igienica che sappiano prima di tutto far comprendere a differenza tra l’utilizzo di prodotti professionali e prodotti più domestici; che sappiano poi consigliare le soluzioni più idonee allo specifico spazio, che garantiscano i risultati, ottimizzino i tempi di lavoro così come gli investimenti economici. Una buona progettazione igienica aumenta infatti in modo sensibile il livello di soddisfazione per i consumatori finali. Questi ultimi, vale la pena ricordare in conclusione, continuano infatti ad apprezzare le misure che garantiscono un ottimale stato di pulizia degli ambienti in cui si recano per bere un caffè o prendere un aperitivo, a conferma che la pandemia ha davvero modificato il modo in cui tutti percepiamo l’idea stessa di igiene degli spazi che scandiscono la nostra vita.

Unitamente a una progettazione igienica seria e professionale, Dierre garantisce la più accurata e approfondita formazione dei professionisti dell’igiene e della pulizia, mettendo a disposizione il suo progetto #dierreLAB: un programma di corsi e appuntamenti formativi relativi sia alle principali soluzioni e metodi per la pulizia sia alle tecniche di gestione più complesse. I corsi sono diversi e si rivolgono a specifiche tipologie di operatore, spaziando da quelli di base fino ai capi servizio, ai tecnici di cantiere, agli chef, cuochi e aiuto cuochi, alle imprese di pulizia che lavorano nel settore Hotellerie e persino a quelle verticali sulle RSA. Puoi scoprire di più alla pagina dedicata.

Non dimenticare inoltre di prendere visione della nostra ampia gamma di soluzioni per la pulizia professionale di ogni ambiente, a disposizione delle imprese di pulizia, della ristorazione e del catering, degli ambienti sanitari e ospedalieri, degli Hotel, delle industrie, della GDO, di Enti e scuole e delle lavanderie.

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