COME SANIFICARE L’UFFICIO: ECCO LA GUIDA PRATICA

Coronavirus Pandemic. A disinfector in a protective suit and mask sprays disinfectants in the room. Protection of COVID-19 disease. Prevention of spreding pneumonia virus with surfaces we touch.

La sanificazione dell’ufficio e, più in generale, dei luoghi di lavoro dovrebbe diventare una regolare abitudine, non soltanto come conseguenza della recente emergenza COVID-19 e delle inevitabili nuove disposizioni di legge. Mantenere gli ambienti professionali non soltanto puliti, ma sanificati, significa ridurre in modo considerevole i rischi di contaminazione e contagio e di garantirsi spazi più salubri, in cui la qualità della vita è migliorata e da cui consegue quindi anche un’incrementata produttività.

Ma come procedere correttamente alla sanificazione di un ufficio? Gli specialisti della pulizia professionale e della disinfezione opereranno seguendo precisi protocolli e metodiche, al fine di rispettare le regole imposte dal recente DPCM del 26 aprile 2020 per il contrasto e il contenimento della diffusione del Covid-19 negli ambienti di lavoro. Ricordiamo che, tra gli obblighi imposti dal governo, è incluso quello della sanificazione quotidiana degli spazi professionali.

 

Come avviene la sanificazione di un ufficio

 

Sanificare l’ufficio equivale a mettere in atto procedure e operazioni finalizzate a ridurre in modo considerevole la carica patogena di microrganismi come batteri, virus, funghi e particelle in sospensione, in modo che non siano in alcun modo lesivi per l’uomo. Al contempo, la sanificazione comporta anche che gli spazi di lavoro siano resi adatti alla loro destinazione d’uso, e dunque fruibili in modo sicuro sia per gli operatori che per i visitatori.

La prima fase comporterà sempre la pulizia accurata di tutte le superfici, ossia la rimozione dello sporco visibile attraverso l’impiego di opportune attrezzature e detergenti. La fase preliminare di pulizia è propedeutica alle successive operazioni di disinfezione e sanificazione, che potranno avvenire utilizzando precisi prodotti (per esempio appartenenti alla categoria “Presidio Medico-Chirurgico”) e tecnologie da valutarsi a seconda della tipologia e dell’ampiezza degli ambienti da trattare.

Un buon esempio di sanificazione dell’ufficio comporta l’applicazione, mediante l’utilizzo di panni monouso e atomizzatori, di prodotti disinfettanti (come etanolo, perossido di idrogeno o ipoclorito di sodio) in concentrazione variabile a seconda della superficie da sanificare. I dettagli del trattamento possono essere reperiti leggendo la circolare n. 5443 emessa dal Ministero della Salute.

Fondamentale è sanificare approfonditamente non soltanto superfici come finestre, pavimenti, pareti, porte e ambienti bagno, ma anche sedie, scrivanie, computer, mouse e tastiere, ossia alcuni tra gli oggetti più frequentemente toccati durante le normali attività lavorative. Anche in questo caso si utilizzeranno adeguati detergenti in grado di abbattere la carica batterica degli agenti patogeni.

È anche essenziale che tutti gli operatori coinvolti nella sanificazione dell’ufficio utilizzino opportuni dispositivi di protezione individuale, che dovranno essere smaltiti dopo l’uso secondo le locali regole di gestione dei rifiuti.

 

Come sanificare l’ufficio in caso di positività al Coronavirus

 

Nel caso in cui ci si trovi a intervenire per la sanificazione di un ufficio in cui si è verificata positività al COVID-19, il protocollo d’azione prevede nuovamente il rispetto delle disposizioni presenti nella circolare 5443 emessa dal Ministero della Salute il 22 febbraio 2020.

Si procederà dunque pulendo approfonditamente stanze e superfici con acqua e detergenti classici, per poi effettuare un secondo trattamento a base di candeggina o alcol. I locali andranno accuratamente ventilati durante l’utilizzo delle sostanze chimiche e il personale coinvolto nella sanificazione dovrà essere equipaggiato di guanti monouso, mascherine e camici per la protezione individuale.

Particolare attenzione andrà prestata alle superfici più soggette al contatto, come le pareti, le porte, le finestre, i servizi igienici. Al contempo, si procederà al lavaggio a 90 gradi di arredi tessili come tende o asciugamani o, in alternativa, al loro lavaggio a temperature più basse ma con impiego di candeggina.

Il luogo di lavoro così sanificato dovrà rimanere chiuso per 24 ore.

Una curiosità finale: sia nel caso di ambienti di lavoro negativi che positivi al Coronavirus, un’adeguata opera di sanificazione periodica dovrà intervenire anche sugli impianti di condizionamento interno, attraverso la regolare bonifica delle condotte aerauliche così da rendere salubre l’aria immessa negli ambienti.

 

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