QUALITÀ E PURIFICAZIONE DELL’ARIA INDOOR NELLE SCUOLE: UN IMPERATIVO IMPRESCINDIBILE

Students knowing the right answer

A un passo dall’inizio dell’anno scolastico 2021/22 e in considerazione del permanere dell’emergenza sanitaria causata dal COVID-19, si fa sempre più imperante la necessità di garantire la massima salubrità degli spazi indoor a insegnanti e studenti.

Anche il Ministero dell’Istruzione si muove in questa direzione, con una circolare inviata lo scorso luglio ai direttori degli Uffici Scolastici Regionali nella quale si riportano le indicazioni del Comitato Tecnico Scientifico in merito proprio a questa tematica. Va da sé che, data la situazione attuale, l’obiettivo prioritario è realizzare ogni condizione possibile per favorire la didattica in presenza, ossia garantire il più elevato grado di sanificazione a spazi quali le aule, i laboratori, le palestre, i locali di servizio, i corridoi, ma anche i cortili e i giardini. L’ambiente scolastico in toto ha infatti il ruolo chiave di costruire tutte le relazioni sociali e interpersonali necessarie a realizzare il substrato vitale per lo sviluppo di bambini e ragazzi.

La didattica a distanza (DAD) sarà dunque considerata come l’ultima opzione possibile, e il focus sarà sugli ambienti scolastici tutti. Oltre all’estensione della copertura vaccinale e al mantenimento delle consuete regole di buon senso (utilizzo di dispositivi di protezione individuale come mascherine e gel sanificante per le mani, distanziamento sociale, ingressi e uscite contingentati e via discorrendo), attività quali la pulizia quotidiana, accurata e ripetuta, di tutti gli spazi giocheranno un ruolo centrale.

Tuttavia, particolare attenzione dovrà essere prestata anche alla qualità dell’aria indoor, un’operazione fondamentale per la promozione e la salvaguardia della salute di chi frequenta gli spazi: nel caso degli istituti scolastici, il beneficio sarà trasversale e interesserà studenti, personale docente e tecnico-amministrativo, personale di supporto, eventuali professionisti appartenenti a ditte esterne, non soltanto per quanto riguarda gli individui sani ma anche e soprattutto per quelli con bisogni specifici o particolari fragilità (ad esempio soggetti allergici o asmatici).

Perché mantenere pulita e sanificata l’aria indoor è sempre importante

 

Il rapporto ISS Covid-19 pubblicato nell’aprile 2021 sottolinea come una serie di studi effettuati su ambienti pubblici indoor di diverse tipologie, aventi in comune l’alto tasso di traffico di persone e l’inadeguatezza della ventilazione abbiano mostrato un rischio di esposizione al COVID-19, soprattutto in presenza di individui infetti, molto più elevato rispetto agli ambienti in cui la diluzione delle particelle virali sappia garantire una marcata riduzione del rischio stesso.

In considerazione di questo, sono state stilate una serie di indicazioni e misure preventive da mettere in atto per garantire agli spazi interni la migliore qualità dell’aria possibile.

La prima e fondamentale riguarda il ricambio costante dell’aria, sia tramite ventilazione naturale (apertura di porte e finestre) che ventilazione controllata, centralizzata o con il supporto di purificatori d’aria. In pratica, la movimentazione e il ricambio dell’aria indoor devono essere favorite sempre, valutando attentamente le condizioni operative degli impianti e le loro manutenzioni se previste.

Attenzione anche a parametri che possono influenzare il rischio di diffusione di microrganismi potenzialmente patogeni: temperatura e umidità dell’aria non dovranno essere né troppo basse né troppo alta, poiché svolgono un ruolo importante nella salute del sistema respiratorio dell’individuo così come nell’evaporazione delle goccioline e nella vitalità e distanza percorsa del virus SARS-CoV-2.

Non solo Coronavirus: attenzione anche alla concentrazione di eventuali inquinanti

 

Un altro fattore che condizionerà la qualità dell’aria indoor negli istituti scolastici è la concentrazione di eventuali inquinanti in determinate aree o locali, in particolare durante lo svolgimento delle attività didattiche.

In questo senso sarà dunque essenziale valutare i livelli di esposizione a tali sostanze e, in alternativa, confermare il rispetto dei valori della qualità dell’aria o intervenire efficacemente per ridurre i livelli emissivi. Tra gli inquinanti emissivi più rischiosi secondo il Rapporto ISTISAN 20/3 figurano:

  • COV, alcuni dei quali classificati dall’International Agency for Research on Cancer (IARC) come cancerogeni di Gruppo 1 (cancerogeno accertato per l’uomo) (es. benzene, formaldeide e tricloroetilene) e di Gruppo 2A (probabile cancerogeno per l’uomo) (es. tetracloroetilene);
  • PM10 corrispondente alla frazione toracica e PM2,5 corrispondente alla frazione respirabile del materiale particellare (in tal caso, la concentrazione in massa è l’approccio minimo della valutazione della qualità dell’aria indoor);
  • SVOC, tra cui IPA (es. Benzo[a]pirene + altri selezionati IPA sulla base di proprietà cancerogena nel PM10 o nel PM2,5): classificazione Gruppi 1, 2A o 2B secondo la IARC.

Un corretto ricambio d’aria, associato alla riduzione sistematica degli inquinanti emissivi, permetterà di ridurre in modo sensibile il rischio per le persone: per ottenere questo risultato, gli istituti scolastici dovrebbero poter beneficiare di sistemi di ventilazione correttamente progettati o comunque di soluzioni che rendano efficiente ed efficace il ricambio d’aria contribuendo così a ridurre i rischi di esposizione e contaminazione da sostanze pericolose e patogene, incluso il Coronavirus.

Sanificazione dell’aria indoor: i tre aspetti da valutare prima di acquistare il purificatore

 

Il purificatore d’aria, talvolta anche chiamato depuratore, può rivelarsi un alleato efficace per contribuire alla buona qualità dell’aria indoor in sinergia con i sistemi di ventilazione e ricambio dell’aria, sia naturale che meccanico. Il suo ruolo è infatti quello di aspirare e pulire l’aria al fine di migliorarne la qualità eliminando eventuali particelle inquinanti, allergeni e cattivi odori.

Sono attualmente disponibili sul mercato numerosi condizionatori d’aria con purificatore integrato, e talvolta anche umidificatore. Tuttavia, è importante tenere a mente che un condizionatore d’aria non è necessariamente anche un purificatore e, anzi, la maggior parte di questi apparecchi non è costruito specificamente con l’obiettivo di purificare l’aria quanto, appunto, di eliminare la presenza di polvere durante l’azione di condizionamento.

Laddove si volesse procedere ad acquistare un purificatore per la sanificazione dell’aria indoor, sono a nostro avviso almeno quattro i parametri che sarà necessario tenere in considerazione:

  1. Il sistema dovrebbe poter garantire almeno un ricambio d’aria all’ora: è quindi indispensabile valutare il volume di aria che la macchina può trattare e se lo può fare anche in presenza di persone, 24 ore su 24.
  2. Le necessità di manutenzione della macchina, lo smaltimento di eventuali parti di ricambio, la loro sostituzione sono tutti fattori che influenzano i costi.
  3. L’eventuale presenza di filtri HEPA che, per loro natura, non eliminano i batteri ma si limitano a raccoglierli, di fatto andando a generare un ideale campo di coltura che potrebbe contaminare gli ambienti indoor una volta che l’aria viene espulsa nuovamente.
  4. La capacità di eliminazione definitiva di ogni tipo di microrganismo patogeno, inclusi i più piccoli virus e batteri, così come quella degli allergeni presenti nell’aria.

Per rispondere alle attuali ed evolute esigenze di sanificazione dell’aria indoor, DIERRE propone il Sanificatore e Purificatore senza filtri hepa TPA™ by Airdog, un dispositivo che vanta un’altissima capacità di filtrazione e riesce ad eliminare senza intasarsi persino le più piccole particelle aerotrasportate, risolvendo alla radice anche l’oneroso problema del ricambio periodico dei filtri che è tipico di altri sistemi di sanificazione dell’aria.

All’apparecchiatura abbiamo dedicato un approfondimento ad hoc, che puoi leggere cliccando qui.

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