I NUOVI CAM: UN PARADIGMA VIRTUOSO PER I SERVIZI DI PULIZIA PROFESSIONALE

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I CAM, Criteri Ambientali Minimi, dedicati ai servizi ed ai prodotti per la pulizia mirano al contenimento dell’impatto ambientale sia per l’affidamento del servizio di pulizia che per le forniture di prodotti per le pulizie, fino a tutte le attività ad esse collegate.

CAM si riferiscono a prodotti igienico-sanitari e detergenti, macchine e attrezzature, prodotti ausiliari per l’igiene e persino alla formazione professionale degli operatori del cleaning professionale, e sono stati da poco ridefiniti dal Ministero dell’Ambiente: nel gennaio 2021 è stato infatti pubblicato in Gazzetta Ufficiale il nuovo Decreto che li aggiorna, di fatto abrogando i precedenti Decreti del maggio 2012 e dell’ottobre 2016. Rispetto ai vecchi CAM, ora sono contemplati anche treni, aeromobili, natanti e assimilati.

Le novità contenute nei più recenti CAM sono importanti, perché si pongono l’obiettivo di abbattere il consumo di risorse energetiche riducendo ancora di più l’impatto ambientale delle attività di pulizia. Tali risultati potranno essere raggiunti limitando l’impiego di sostanze pericolose e l’impronta di carbonio del servizio, valorizzando il ciclo dei rifiuti e migliorando l’utilizzo delle risorse idriche ed energetiche.

Tra gli aspetti più interessanti presenti nel nuovo documento figurano l’impiego esclusivo di prodotti detergenti con  formulazioni migliorative sotto il profilo ambientale e della tutela della salute, l’adozione di materiali evoluti (quali ad esempio la microfibra) che riducono lo spreco di acqua e di chimico, l’uso di sistemi di dosaggio e diluizione (per i detergenti concentrati) per evitare l’arbitrarietà degli operatori, il divieto di prodotti monouso o non riparabili, carrelli e macchinari con componenti in plastica riciclata, imballaggi primari riciclati, e l’attuazione di tecniche di sanificazione e pulizia più innovative che confermino la riduzione dell’impatto ambientale rispetto alle tecniche tradizionali (attraverso la presentazione di uno studio di Life Cycle Assessment comparativo).

Inoltre, il Decreto effettua una suddivisione netta tra pulizie civili e ospedaliere. Vediamo quindi nel dettaglio come si distinguono e delineano queste due attività.

I CAM per la pulizia professionale di ambienti civili

Le indicazioni sono relative ai servizi di pulizia in ambienti indoor e outdoor di immobili a uso civile, ed escludono la pulizia di superfici vetrate con l’impiego di macchine e attrezzature specializzate. I punti fondamentali del CAM sono in questo caso quattro.

La selezione dei candidati

Nell’ambito della selezione dei candidati, l’impresa di pulizie deve essere in possesso di registrazione EMAS o di certificazione UNI EN ISO 14001. In alternativa, deve poter produrre prove documentali relative a misure di gestione ambientale.

Le specifiche tecniche di macchine e prodotti per la pulizia

detergenti impiegati nelle pulizie ordinarie, come ad esempio di cucine, spazi sanitari, finestre e aree multiuso, devono essere certificati Ecolabel o etichettati UNI EN ISO 14024. Quelli impiegati per le pulizie straordinarie devono invece essere almeno conformi al CAM, con rapporto di prova rilasciato da un laboratorio accreditato UNI EN ISO 17025.

Le macchine devono essere progettate per favorire una vita utile più lunga, costruite con materiali riciclabili e munite di scheda tecnica con indicazione delle emissioni acustiche e dell’eventuale impiego di plastiche riciclate.

Le clausole contrattuali

Il personale dell’impresa di pulizie deve essere formato non solo secondo le norme del DL 81/08 ma anche con almeno 16 ore di formazione e 8 ore di affiancamento su argomenti specifici, come l’uso di prodotti, macchine, attrezzature, oltre che sulla gestione dei rifiuti, il lavaggio del vestiario e i sistemi di pulizia. L’impresa deve inoltre attuare un sistema di gestione della qualità e disporre di relativo responsabile.

panni in microfibra devono avere una denaratura uguale o inferiore a 1 dTex e almeno il 30% di essi deve riportare il marchio Ecolabel. Le attrezzature in plastica devono essere realizzate in plastica riciclata per almeno per il 50% del loro peso. La raccolta dei rifiuti deve essere differenziata.

Dovrà inoltre essere favorito un utilizzo sostenibile di disinfettanti PMC o Biocidi. Carta tessuto e saponi dovranno essere marchiati Ecolabel. Infine, l’impresa dovrà stilare un rapporto annuale in merito ai prodotti consumati.

I criteri premianti

Si tratta di determinanti che incrementano le possibilità, da parte dell’impresa di pulizia, di aggiudicarsi una gara d’appalto. Non si tratta di criteri obbligatori, ma di discriminanti che incrementano il punteggio del proponente in fase di esame della sua offerta tecnica.

Includono:

  • L’impiego esclusivo di detergenti marchiati Ecolabel, meglio ancora se privi di fragranze.
  • Carta tessuto marchiata Ecolabel.
  • Panni in microfibra a marchio Ecolabel.
  • Efficacia migliorata dal punto di vista ambientale nelle tecniche di sanificazione ambientale.
  • Utilizzo di prodotti con certificazione dell’impronta climatica.
  • Operazioni esclusivamente manuali.
  • Presenza di almeno il 15% di plastica riciclata nelle macchine rispetto al peso totale della plastica.
  • Sistemi di controllo e/o monitoraggio per la riduzione dei consumi idrici ed energetici.
  • Sistemi di dosaggio dei detergenti.
  • Emissioni acustiche delle macchine inferiori ai 70 decibel.
  • Licenza Ecolabel per il servizio di pulizia per ambienti indoor.
  • Criterio sociale per il benessere organizzativo del servizio svolto.

I CAM per la pulizia professionale di ambienti sanitari

Per quanto riguarda invece i CAM relativi alla pulizia professionale di ambienti sanitari, l’accesso alle gare d’appalto sarà consentito se l’impresa rispetta, oltre a quanto già evidenziato per le pulizie civili, anche alcune specifiche ulteriori relative agli spazi assistenziali.

La selezione dei candidati e le specifiche tecniche di macchine e prodotti per la pulizia

Oltre a quanto già messo in evidenza per gli spazi civili, l’impresa di pulizie deve poter dimostrare la propria capacità di gestione di qualità attraverso le certificazioni UNI EN 14549 o UNI EN ISO 9001.

Le specifiche tecniche relative a macchine e prodotti per la pulizia devono invece rispettare le indicazioni fornite per il cleaning professionale degli spazi civili.

Le clausole contrattuali e i criteri premianti

Oltre a quanto finora illustrato, in termini di training gli operatori dovranno aver sostenuto almeno 32 ore di formazione e almeno 24 ore di affiancamento in cantiere, al fine di apprendere tematiche specifiche relative agli ambienti sanitari e ospedalieri e alle zone ad altissimo rischio infettivo.

Il sistema di gestione qualità dovrà essere più verticale sull’ambiente sanitario e tenere in considerazione i protocolli specifici della struttura e l’esecuzione dei controlli di processo.

prodotti disinfettanti quali PMC e Biocidi e la marchiatura CE per la disinfezione dei dispositivi medici saranno concordati con la struttura sanitaria con l’obiettivo di favorire il loro impiego sostenibile. Nuovamente, l’impresa di pulizie dovrà collaborare con l’ospedale per promuovere l’igiene delle mani da parte sia degli utenti che degli operatori.

Per quanto riguarda infine i criteri premianti, essi faranno riferimento a quanto già illustrato per le pulizie in ambito civile.

Come DIERRE supporta i CAM per le pulizie professionali

DIERRE supporta gli specialisti delle pulizie professionali sia in ambito civile, che industriale e sanitario mettendo a disposizione referenze utili alle imprese che desiderano prendere parte alle gare d’appalto.

Nel pieno rispetto dei criteri green imposti dai nuovi CAM, siamo inoltre in grado di offrire forniture complete di prodotti per la pulizia e macchinari dedicati che possano soddisfare i più recenti requisiti richiesti dal Ministero dell’Ambiente.

Se desideri ricevere maggiori informazioni o una consulenza dedicata in merito alle nostre soluzioni, non devi fare altro che contattarci.

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